Una rondine (non) fa primavera?
20 Marzo 2024 – di Alessia Ponti, Marika Codoni, Lorenzo Amato, Andrea Cantaluppi, Athos Castelletti, Gabriele Corti e Laura Moro candidati al Municipio per “Il Centro” a Castel San Pietro
Un detto popolare che sicuramente tutti conoscono e che è sicuramente ancora attuale.
Ma il nostro scritto non vuole occuparsi del passato, del clima o di ornitologia, bensì della socialità nei nostri paesi, ed in particolare riferendoci al paese del nostro domicilio, Castel San Pietro.
Nel 2018, come conseguenza ad uno studio sugli anziani, che auspicava maggiori punti e momenti d’incontro per migliorare la qualità di vita nelle regioni periferiche, l’Esecutivo propose un progetto per mettere in pratica queste risultanze. Si scelse una frazione di Valle, Monte, quale luogo per proporre dei miglioramenti realizzando quasi tutti gli auspici del progetto architettonico a favore di una migliore vivibilità nella frazione. Nel corso dello studio si capì che il progetto, per avere successo, non poteva rivolgersi solo agli anziani, ma che questi potevano trovare maggiori stimoli solo se anche le altre fasce d’età, bambini, giovani genitori, venivano coinvolte a creare una rete di relazioni.
Fu così che i corrimani divennero anche piste per i bambini nel gioco delle biglie, che un parco giochi sia stato pensato e progettato da bambini con i genitori e le persone anziane, che siano stati creati luoghi di riposo per gli anziani, panchine, abbinate a fontanelle e giochi d’acqua per i bambini, che incontri di approfondimento sul tema della salute siano stati programmati mensilmente, che diversi siano i momenti nel corso dell’anno che tengono in considerazione attività per tutte le generazioni, e altro ancora.
Un vero progetto intergenerazionale.
Se il progetto architettonico di Monte ha ottenuto molti premi e riconoscimenti a livello svizzero ed è considerato progetto modello per molteplici regioni della Confederazione, il tema dell’intergenerazionalità sta sempre più prendendo piede anche alle nostre latitudini. A volte sulla stampa si legge di progetti di quartieri intergenerazionali nelle città o piazze con particolare accento su questo tema.
E qui ritorniamo al detto iniziale; una rondine non fa primavera, ma bensì vogliamo che siano molte le rondini che inizino a volteggiare sopra le nostre case, portando la certezza della primavera e della bella stagione. Una bella stagione per la nostra socialità.
Se quindi vogliamo veramente che ciò sia la regola e vogliamo che il tema dell’intergenerazionalità possa portare una miglior vivibilità per gli anziani, se vogliamo che gli scambi fra bambini, nonni, anziani, genitori possano portare benefici a tutti, non possiamo limitarci a quartieri di città o a paesini discosti.
Il progetto di Monte, considerato un modello, deve essere copiato e realizzato secondo le giuste esigenze su tutto il territorio. Tutto il territorio di un paese o di una città devono avere come obiettivo una pianificazione adeguata alle esigenze dei bambini, dei giovani e degli anziani, per creare le migliori condizioni d’incontro e di scambio tra generazioni; ognuna di queste fasce d’età potrà trarre solo vantaggi. È una vera necessità.
Castel San Pietro questo lo ha capito e, nel Progetto di azione comunale (PAC) presentato da poco, ha tenuto in debita considerazione questo aspetto sociale di notevole importanza, volendo applicare gli obiettivi di “Monte” su tutto il territorio del paese. L’auspicio è quindi di poter vedere nel prossimo futuro quei piccoli interventi (panchine, fontane, giochi per bambini, luoghi di ritrovo al coperto, …) che possano far incontrare e dar gioia ai nonni, agli anziani ai bambini e a tutta la popolazione.